L’Mdp, il Movimento Democratico e Progressista fondato nel febbraio di quest’anno a causa della frattura di alcuni membri dal Pd, si sta orientando verso un dialogo collaborativo con i 5 Stelle.
Le contraddizioni
Se tra Pd e Movimento 5 Stelle non è mai stato possibile trovare un punto d’incontro, e anzi l’inimicizia è sempre stata ed è tuttora di grande rilievo nelle strategie e nelle dinamiche elettorali, sembra invece possibile il dialogo tra M5S e la divisione di centro sinistra che vede al suo interno anche figure della vecchia politica come Bersani e D’Alema. La presenza di politici consolidati, simboli di quella “casta” che è stata il motore della nascita del movimento inaugurato da Beppe Grillo nel 2009 e che è tutt’ora uno dei leitmotiv delle arringhe e delle battaglie dei 5 Stelle, può però essere un problema non da poco per questa liaison.
L’incontro
L’Mdp, al di là della retorica, punta però a degli aspetti molto pratici cercando di avvicinarsi all’unica realtà che al momento potrebbe portarli in una posizione di rilievo in parlamento. Nella giornata di mercoledì 8 novembre Alfredo D’Attorre e Arturo Scotto hanno incontrato e aperto il dialogo con alcune figure del Movimento 5 Stelle, tra questi era presente anche il noto Alessandro Di Battista. Tra i punti reali ed immediati d’incontro si sta vagliando l’appoggio dei 5 Stelle sulla proposta di legge riguardante l’articolo 18 e, viceversa, l’appoggio che l’Mdp intende dare al movimento grillino al ballottaggio che giocherà ad Ostia contro la Destra e CasaPound. Più in generale, D’Attorre punta sulla possibile convergenza di ideali (la legalità, la giustizia sociale, l’onestà, ecc.) e individua nella Destra l’unico vero nemico da contrastare.