Nei giorni scorsi papa Francesco ha preso una decisione unica nel suo genere e mai attuata prima: a partire dal 2018 sarà vietata la vendita di sigarette nel territorio del Vaticano.
Le possibili perdite economiche
La compravendita di tabacco in Vaticano è stata finora molto conveniente, tanto per le casse dello stato cattolico quanto per le tasche dei consumatori di sigarette. Infatti, per chiunque vi si recasse era possibile acquistare sigarette ad un costo ribassato di circa il 20% rispetto ai prezzi italiani. Nonostante ciò e la sicura perdita di denaro che ne conseguirà, il papa ha stabilito che è giunto il momento di rompere il rapporto del Vaticano con l’industria del tabacco.
Le motivazioni del papa
Dietro a questa insolita e forte decisione c’è una dichiarata ragione morale legata agli ormai noti e conclamati danni che il fumo apporta a chi ne fa uso. Papa Francesco ha dichiarato, tramite il suo portavoce Greg Burke, che è impossibile per la Chiesa continuare ad alimentare e accettare un commercio che produce danni alla vita umana considerata sacra dalla religione cattolica. Si tratta sicuramente di una scelta dura e controversa ma anche dotata di una forte dose di coerenza che finora era mancata da parte dei vertici del Vaticano.
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