Pochi giorni fa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva comunicato l’intenzione di rendere pubblici tutti i documenti relativi alla misteriosa morte di John Fitzgerald Kennedy, avvenuta durante i primissimi tempi della sua presidenza nel 1963. Si parlava della pubblicazione di oltre 2800 documenti che, secondo a legge che prevede il desecretamento dei file dopo 25 anni dai fatti, sarebbero divenuti noti e disponibili per la consultazione.
Le pressioni di Cia e Fbi
Nonostante le dichiarazioni del presidente Trump, la Cia e l’Fbi sono finora riusciti nell’intento di mantenere occulti più di 300 documenti almeno fino ad aprile 2018, motivando questa imposizione con la salvaguardia della sicurezza del Paese: pare infatti che nei documenti da mantenere top secret vi siano descritti alcuni metodi di intelligence adottati dalle agenzie di polizia segreta, i nomi di ex agenti segreti e agenti ancora in servizio e descrizioni di collaborazioni che non devono assolutamente essere svelate per non mettere a rischio la stabilità degli USA. Per tutte queste ragioni Donald Trump ha ritenuto di fare marcia indietro e ritrattare quanto dichiarato precedentemente, aprendo grande scontento e svariate critiche da parte della popolazione americana.
La svolta
Proprio in queste ultime ore, però, l’Fbi ha stabilito che gli ultimi documenti tenuti segreti saranno resi di pubblico dominio nelle prossime settimane, anche se verranno comunque occultati alcuni dettagli per proteggere la sicurezza di agenti e collaboratori dei servizi segreti.