Invece dei tanto sperati e ideologicamente ovvi progressi sulle politiche di genere, quest’anno l’Italia scende all’82/mo posto in una classifica che comprende 144 stati. Negli ultimi anni il crollo è stato drammaticamente costante ed evidente, infatti nell’anno 2015 l’italia era situata al 41/mo posto nella medesima classifica, per poi scendere già lo scorso anno al 50/mo posto.
La ricerca nel dettaglio
Tramite le ricerche del World Economic Forum, è stato evidenziato un problematico regresso nella gestione delle differenze di genere nel nostro Paese. Il così detto “gender gap“, cioè quel “buco” che differenzia e divide i cittadini per genere in ambito sociale ed economico, è in evidente aumento in Italia e, oltre ad ampliarsi in modo progressivo e continuo, ha tristemente aumentato di molto la sua soglia superando di netto quella dell’anno precedente. In particolare questo deciso dislivello sulle politiche di genere si può notare nel mondo del lavoro, in cui le retribuzioni delle lavoratrici restano di molto inferiori rispetto a quelle dei loro colleghi di sesso maschile.
Con questi enormi passi indietro si stima che, per il nostro Paese, saranno necessari più di due secoli per ottenere una vera e propria parità di genere nelle politiche sociali e nel mondo del lavoro.