Ieri, nella sera di giovedì 9 novembre, verso le ore 23.30 è tornato a palesarsi l’incubo dei sassi lanciati dal cavalcavia. Un fatto inquietante che si è ripetuto più volte nel corso di trent’anni fino a trovare il suo picco negli anni ’90 con la “banda dei sassi dal cavalcavia”.
Il fatto
In questo tragico episodio, avvenuto nel milanese, più precisamente sulla strada provinciale 121 nella zona di Cassano d’Adda, la vittima è stata una donna di 62 anni. Il sasso sferrato dal ponte ha colpito l’auto in corsa sfondando il parabrezza. Nell’auto erano presenti quattro passeggeri, nessuno di essi è stato ferito dal masso o per la perdita di controllo dell’auto ma il forte shock ha causato la morte per arresto cardiaco alla sessantaduenne mancata poco dopo il malore.
Breve riepilogo dei casi
Il primo caso di omicidio dovuto a questa insensata e difficilmente spiegabile pratica criminale è avvenuto nel 1986, dove rimase vittima una bimba di due mesi e mezzo che dormiva in braccio alla madre. Pochi mesi dopo la triste sorte toccò ad un uomo di 40 anni. Il fenomeno si ripresentò poi nei primi anni ’90, per poi ripetersi lungo tutto il decennio fino al 2000. Dal 2000 ai giorni nostri, il gesto omicida è stato attuato più volte ma in modo sporadico, continuando però a mietere vittime.