Sabato 11 novembre, oltre ad alcune importanti istituzioni europee, il clan di Anonymous -un gruppo di hacker rivoluzionari che perpetrano ormai da anni azioni di hackeraggio a fini politici- ha attaccato anche le istituzioni italiane.
Le dichiarazioni di Anonymous
A seguito dell’azione di hackeraggio e della divulgazione di alcuni file, Anonymous parla così agli italiani:”Cittadini siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al Ministero dell’Interno, al Ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo. Governo corruttore di democrazia la rivoluzione passa anche qui, inarrestabile, il cui ideale conosce ora i vostri nomi, i vostri contatti telefonici, le vostre residenze. Possediamo anche fotocopie dei vostri documenti personali, di quelli dei vostri parenti ed amici, contratti di lavoro, contratti d’affitto, buste paghe e molto altro. Per l’ennesima volta lo Stato Italiano tradisce ed imbarazza i valori dei nostri militari che hanno giurato di difenderlo. Ma difendere chi? Difendere i propri cittadini o un governo che imbarazza le stesse forze di difesa?”. Queste le forti e, a tratti, inquietanti parole degli hacker.
Cosa sta facendo ora l’Italia
Al momento, dopo aver verificato e confermato tramite la polizia postale che non si è trattato di una fuga di notizie e che non c’è stato nessun trafugamento di dati a partire dall’interno ma di un vero e proprio attacco hacker dall’esterno, la Procura di Roma ha avviato un’indagine contro Anonymous che, per il momento è sicuramente sotto accusa per gravi violazioni della privacy.